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lunedì 27 marzo 2023

La meravigliosa danza corale dei granchi violinisti

 Il granchio violinista è una particolare specie di granchio della famiglia Ocypodidae. La particolarità di questa specie è che i maschi, nel periodo dell'accoppiamento, si esibiscono in una danza di corteggiamento per mostrare alla femmina la grandezza della loro chela gialla. La competizione per la femmina prende la forma di una meravigliosa danza corale in cui tutti i maschi si muovono, alzano e abbassano la propria chela in modo sincronizzato. 

Due cose stupiscono di questa danza:

-l'armonia con cui i movimenti avvengono, quasi dettati da un ritmo a cui tutti i granchi si adeguano;

-il fatto che la femmina riesca a scegliere il partner nell'insieme di granchi corteggiatori. La coralità della danza fa perdere in un osservatore comune l'individualità dei danzatori, che tuttavia la femmina riesce a distinguere.

Nell'esperienza umana, siamo abituati a pensare all'aspetto collaborativo della coralità: l'insieme delle parti che gioisce della propria complementarità. In questo esempio tratto dal mondo animale, la danza ha invece il puro scopo di una competizione che presenta un unico vincitore. Nella freddezza di questa situazione asimmetrica, non si può però che ammirare con meraviglia l'armonia di questa danza.

mercoledì 22 marzo 2023

Un'immagine di coralità dalla poesia: "La pioggia nel pineto"

Un esempio di coralità nella poesia: “La pioggia nel pineto” di D’Annunzio, in cui ogni elemento della natura fornisce il proprio contributo al concerto corale, non prevalendo l’uno sugli altri, come nella definizione di Treccani. La pioggia agisce in questo contesto come il direttore d’orchestra.

Taci. Su le soglie

del bosco non odo

parole che dici

umane; ma odo

parole più nuove

che parlano gocciole e foglie

lontane.


Ascolta. Piove

dalle nuvole sparse.

Piove su le tamerici

salmastre ed arse,

piove su i pini

scagliosi ed irti,

piove su i mirti

divini,

su le ginestre fulgenti

di fiori accolti,

su i ginepri folti

di coccole aulenti,

piove su i nostri volti

silvani,

piove su le nostre mani

ignude,

su i nostri vestimenti

leggieri,

su i freschi pensieri

che l'anima schiude

novella,

su la favola bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude,

o Ermione.


Odi? La pioggia cade

su la solitaria

verdura

con un crepitío che dura

e varia nell'aria

secondo le fronde

più rade, men rade.

Ascolta. Risponde

al pianto il canto

delle cicale

che il pianto australe

non impaura,

nè il ciel cinerino.

E il pino

ha un suono, e il mirto

altro suono, e il ginepro

altro ancóra, stromenti

diversi

sotto innumerevoli dita.


E immersi

noi siam nello spirto

silvestre,

d'arborea vita viventi;

e il tuo volto ebro

è molle di pioggia

come una foglia,

e le tue chiome

auliscono come

le chiare ginestre,

o creatura terrestre

che hai nome

Ermione.


Ascolta, ascolta. L'accordo

delle aeree cicale

a poco a poco

più sordo

si fa sotto il pianto

che cresce;

ma un canto vi si mesce

più roco

che di laggiù sale,

dall'umida ombra remota.


Più sordo e più fioco

s'allenta, si spegne.

Sola una nota

ancor trema, si spegne,

risorge, trema, si spegne.

Non s'ode voce del mare.

Or s'ode su tutta la fronda

crosciare

l'argentea pioggia

che monda,

il croscio che varia

secondo la fronda

più folta, men folta.


Ascolta.

La figlia dell'aria

è muta; ma la figlia

del limo lontana,

la rana,

canta nell'ombra più fonda,

chi sa dove, chi sa dove!

E piove su le tue ciglia,

Ermione.


Piove su le tue ciglia nere

sìche par tu pianga

ma di piacere; non bianca

ma quasi fatta virente,

par da scorza tu esca.

E tutta la vita è in noi fresca

aulente,

il cuor nel petto è come pesca

intatta,

tra le pàlpebre gli occhi

son come polle tra l'erbe,

i denti negli alvèoli

con come mandorle acerbe.


E andiam di fratta in fratta,

or congiunti or disciolti

(e il verde vigor rude

ci allaccia i mallèoli

c'intrica i ginocchi)

chi sa dove, chi sa dove!

E piove su i nostri vólti

silvani,

piove su le nostre mani

ignude,

su i nostri vestimenti

leggieri,

su i freschi pensieri

che l'anima schiude

novella,

su la favola bella

che ieri

m'illuse, che oggi t'illude,

o Ermione.

Il coro polifonico: unione ingegnerizzata di voci

 



La forma artistica del coro è un esempio immediato di come la tecnica possa essere utilizzata per valorizzare la molteplicità di elementi primi (le singole voci, a loro volta raggruppate in registri vocali) per creare un effetto di insieme che va oltre la semplice somma delle parti, valorizzando le assonanze e le armonie.







Sainte-Chapelle: esempio di Coralità per la Meraviglia nell'arte

Vista della Sainte-Chapelle di Parigi (Île de la Cité).

La Sainte-Chapelle, splendido esempio di architettura gotica, fu commissionata da Re Luigi IX nel 1242 per conservare le reliquie della corona di spine di Cristo La Sainte-Chapelle, acquistate da re Baldovino II, imperatore di Costantinopoli. Conclusa nel 1248, la cappella si divide in una sezione inferiore, bassa e spoglia, e una superiore, divenuta celeberrima per le 15 ricche vetrate che raccontano ben 1113 episodi tratti dall’Antico e Nuovo Testamento. L’antistante rosone riporta invece scene del Giudizio Universale. La ricchezza dei colori delle vetrate sapientemente assemblate crea, in combinazione con la luce diretta del sole, uno splendido effetto cromatico che invade lo spazio della cappella, e fa perdere la percezione delle singole scene a favore di un complessivo effetto visivo corale.


La meravigliosa danza corale dei granchi violinisti

 Il granchio violinista è una particolare specie di granchio della famiglia Ocypodidae. La particolarità di questa specie è che i maschi, ne...